|
Comune |
Orvieto |
Sindaco: Stefano Mocio dal
12-13/06/2004
Centralino del comune: 0763 3061
Email del comune:
mail@comune.orvieto.tr.it |
Orvieto è un comune di 20.692
abitanti della provincia di Terni. |
|
|
|
 |
|
La città di Orvieto è
insediata su una rupe che domina la pianura, nella quale scorrono i
fiumi Paglia e Chiani poco prima di confluire nel Tevere. Questa
enorme piattaforma in tufo vulcanico brunastro che si solleva dai
venti ai cinquanta metri dal piano della campagna, fu creata
dall'azione eruttiva di alcuni vulcani, che depositarono un'enorme
quantità di materiali. Notizie attendibili riguardanti i primi
insediamenti umani risalgono al VII secolo a.C., ma è da ritenersi
che il luogo fosse già abitato sin dall'Età del bronzo e del ferro.
Le testimonianza archeologiche di epoca etrusca, fornite da campagne
di scavo e studi condotti negli ultimi anni, offrono un quadro
abbastanza attendibile, anche se ancora incompleto, della città
antica, identificata dopo molte incertezze e polemiche tra
etruscologi, nella città di Velzna. Denominata, probabilmente,
Volsinii Veteres (la disputa sul nome di questa città etrusca non si
è ancora conclusa, ma questo sembra il più attendibile) sorgeva nei
pressi di un famoso santuario etrusco, Fanum Voltumnae, meta ogni
anno degli abitanti dell'Etruria che vi confluivano per celebrare
riti religiosi, giochi e manifestazioni. La città ebbe, dall'VIII al
VI secolo a.C., un notevole sviluppo econimico, di cui beneficiavano
principlamente ricche famiglie in un regime fortemente oligarchico,
e un incremento demografico che, nella composizione della
popolazione, mostra l'apertura ad una città multietnica; di tutto
ciò si ha riscontro dai resti della città sulla rupe e
principalmente dalle vicine necropoli. La città raggiunse il massimo
splendore tra il VI e il IV secolo a.C., diventando un fiorente
centro commerciale e artistico, con una supremazia militare
garantita dalla sua posizione strategica che le dava l'aspetto di
una fortezza naturale. |
|
 |
Ma tra la fine del IV e l'inizio del III
secolo a.C. l'equilibrio sociale che aveva permesso la crescita
della città, si incrinò. I ceti subalterni conquistarono il governo
della cosa pubblica, il dissidio tra le classi divenne violento,
finché i nobili non chiesero aiuto ai Romani. Questi, nel 264 a.C.,
colsero l'occasione per inviare l'esercito a Volsinii e, invece di
sottometterla, la distrussero e deportarono gli abitanti scampati
all'eccidio, sulle rive del vicino lago di Bolsena, dove sorse
Volsinii Novi. Non si conosce il motivo di tale accanimento dei
Romani nei confronti della città che, secondo le notizie letterarie,
trasportarono a Roma oltre duemila statue razziate dai santuari
orvietani, ed evocarono nell'Urbe il dio Vertumnus, la principale
divinità degli Etruschi. La traslazione della città fisica della
Orvieto antica da un sito all'altro, si ripeterà in senso inverso
provocata ancora da altre invasioni. Fu rifondata allora sulla rupe
orvietana la cittadella altomedievale di Ourbibentos che, nell'arco
di qualche secolo, diverrà una nuova città con il nome di Urbs Vetus
(città vecchia). |
|
|
|