I primi reperti
archeologici e documenti che testimoniano l'esistenza di Avigliano
risalgono agli inizi dell'alto medioevo, per cui sono state
elaborate diverse teorie ed ipotesi sull'origine della città. Una
leggenda vuole che il centro sia stato fondati dai Sanniti, attratti
dalla sicurezza del luogo e dalla salubrità dell'aria, intorno al V
secolo AC. Un'altra leggenda fa derivare il toponimo di Avigliano da
Avis locum, cioè luogo dell'uccello, denominazione data al
territorio da un gruppo di marinai provenienti dall'Oriente. L'aviglianese
Andrea Corbo, nel suo libro Memorie patrie e ricordi di famiglia
(Roma 1895), ipotizza che il nome derivi da locum avellani, luogo
dei noccioli: pare infatti che il territorio di Avigliano fosse
ricoperto di boschi, in particolare di nocciolo. Sembra tuttavia più
attendibile l'ipotesi che Avigliano sia sorta su un fundus tra la
fine della Repubblica e l'inizio dell'Impero romano, poiché già al
tempo dell'imperatore Traiano si menziona di un Fundus Avillanus, o
Avilius, tra il 98 e il 117 DC. Giacomo Racioppi, storico per
eccellenza della Basilicata, fa risalire il nome della città a
quello di una famiglia gentilizia romana, Avilia, assegnataria di
fondi in queste zone; questa ipotesi è condivisa da Giustino
Fortunato, Tommaso Claps, Angelo Telesca ed altri studiosi lucani.
Un'ultima teoria è stata elaborata da Donato Imbrenda nel libro
Villianae. Pochi anni fa, infatti, è stata ritrovata in località S.
Pietro, al confine con i comuni di Ruoti e di Bella, una lapide
funeraria dedicata ad una donna della famiglia Villiana; si ipotizza
quindi che l'abitato abbia preso denominazione da questa famiglia
che viveva nella zona.
Il Medioevo
Durante i secoli XI e XII erano i Normanni a dominare su tutte le
terre dell'Italia meridionale, compresa quella di Avigliano. Il
documento nel quale è accennato per la prima volta l'attuale
toponimo della città risale al 13 novembre 1127, e fu rinvenuto da
Giustino Fortunato nell'Archivio della Badia di Cava. Il 18 luglio
1137 a Lagopesole, frazione di Avigliano, si tenne il Concilio di
Melfi, nel corso del quale il papa Innocenzo annullò la scomunica ai
monaci di Montecassino, sostenitori dell'antipapa Anacleto II.
Durante il Concilio trovò qui ospitalità anche l'imperatore Lotario
III, le cui milizie si erano unite a quelle del pontefice per sedare
una rivolta a Bari.
La storia del XIII secolo fu dominata dalla figura di Federico II di
Svevia, che decise di erigere un castello a Lagopesole, da destinare
a soggiorno estivo e alla caccia con il falcone. È inoltre rilevante
la fondazione del primo convento dei padri domenicani (1290) in
Basilicata, che avvenne proprio ad Avigliano, e a cui seguiranno
quelli di Matera e di Venosa. |