Il Comune di Valfabbrica si
estende nella verdeggiante pianura umbra, a contatto con le
più importanti città di Assisi a Sud, Gubbio a Nord, Gualdo
Tadino ad Est e Perugia a Ovest.
Le origini del Castello di Valfabbrica sono strettamente
legate alle vicende del Monastero Benedettino di S. Maria in
"Vado Fabricae", uno dei cenobi più importanti della regione
umbra. Secondo la tradizione locale, il cenobio esisteva già
nel lontano 820; l'abbazia venne fondata dai Benedettini
lungo le coste del fiume Chiascio, nel punto in cui il guado
collegava le città di Assisi e Gubbio. L'antichissima
abbazia fu talmente potente da poter competere con i
maggiori vicini feudatari. Nel 1202 i monaci si schierarono
al fianco della guelfa Assisi nella battaglia di Collestrada
contro Perugia. Con il rientro dei ghibellini ad Assisi, il
priore Rainero sancì la sottomissione del castello. Il suo
successore, puntando sulla potenza dell'abbazia, tentò di
estendere il dominio della stessa sui castelli dei
confinanti feudatari perugini. Quest'atto portò alla
ribellione di Perugia che, nel 1209, rase al suolo
Valfabbrica. La crisi che colpì l'intero territorio comunale
costrinse l'abbazia a cedere alla regola di Nonantola.
Nel 1497 gli abitanti della città chiesero la protezione del
Duca di Montefeltro, già Signore di Gubbio e, salvo un breve
periodo durante il quale Valfabbrica tornò sotto Assisi, la
città restò sotto il controllo del Ducato di Urbino fino al
1632, anno in cui fu sottomessa allo Stato della Chiesa.
Durante il protettorato di Guidobaldo II furono rinnovati
gli statuti trecenteschi, dei quali una copia è ancora
conservata nell'Archivio Storico Comunale. Nello statuto
compaiono delle formule di fedeltà prestate ai Magistrati,
al Capitano ed ai Massari; vi compaiono inoltre dei
riferimenti alla Costitutiones albornoziale del 1500, che
faceva riferimento ai canoni della riorganizzazione dello
Stato della Chiesa dopo l'esilio del Papa ad Avignone.